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Pubblicata il 26/09/2004
Cosmonauticamente t’invado mio blu,
mia speranza, mio ultimo ardore di sole
bruciante: sottopelle ho ancora il brivido,
la scossa argentoviva d’un istante elettrizzato.

E pensa ch’era più di un anno fa.

Si schiantino ormai pur gli antichi vetri nei brindisi di calici
di stelle, stazionarie le volute dei pensieri
ci ridondano di note di vibranti ondose corde cristalline.

Spaziotempo: temporali luminosi esplodon vivi
negli istanti convergenti delle nostre traiettorie.

Sono scie di navicelle siderali.

L’orbita infinita proibita ad ogni alieno ci appartiene,
cavalchiamola fissandoci negli occhi tempestati di rubini!
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