Notti, insonni notti e fate, e vento tra gli alberi.
Vedo la maestà della luna e la solitudine,
si aggirano nel cielo e tra i lampioni tristi.
Non ho paura, se non di perderti ancora.
Giorni, sterili giorni e codardi, senza scopo.
Sento il lamento dei muri, lisci, stanchi
di sorreggere il tetto che mi copre la testa.
La mia forza è il non sapere, l’ignoranza.
Di ogni alba faccio tesoro, e dei ricordi,
ne faccio veste e mi riparo dal freddo
della tua assenza.
Di ogni tramonto faccio parole, vuote,
ma piene di ogni tuo gesto, e lacrime,
asciutte ancor prima di cadere.