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Pubblicata il 23/09/2004
Lustrati i tuoi boccioli di platino
dal gongolante mio pianto
che dal brulichio umano
ti sfocio la grazia
ad aria, ispirami
occhielli alla mano
d’illuso stilare ormai.

Castrati la tua scoscesa razzia
colante acida nelle mie spalancate
piaghe. Per quel tempo
voraginoso, fai in fretta
ti amo, depressa donna
prima che lo schiacciasassi
ti maciulla l’uso.
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