PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 21/09/2004
Nella terra molle del passato
ha affondato l’ultimo respiro,
come se scrutar volesse
le radici di quelle spine,
che i suoi palmi rigidi,
rivolti verso l’eternità,
portano conficcate in profondità.
Un corpo senza vita,
un uomo che del suo tempo,
ne ha fatto un luogo senza pace,
ora, in un’aiuola fiorita,
vigilata da angeli di gesso,
ha trovato il nettare dell’oblio.
Ho un sentore strano,
con fatica lo rivolto,
gli pulisco a specchio il viso,
è sereno e sorridente,
come un riflesso delle verità,
nitida una immagine mi rimanda
di un volto che ben conosco.

Saby 2004
  • Attualmente 0/5 meriti.
0,0/5 meriti (0 voti)

è una poesia struggente,colma di quelle spine che si addensano sui nostri respiri nel lungo percorso di una vita che molto ci da..ma anche molto ci toglie, ma credo che il tuo pessimismo sia troppo accentuato..guardati intorno e sorridi al sole, amico! Luna

il 21/09/2004 alle 16:13

Non c'era affatto pessimismo nella poesia, ma solo un risorgere di un corpo e di un anima.
Un beso
Cesare e...grazie cara Lunetta

il 21/09/2004 alle 17:26

notevole mi ricorda l' arcano magg. N° 13 = Morte e la trasformazione , rinascita che ne deriva. Letta quasi d' un fiato, devo anche respirare.Salutone floppo

il 22/09/2004 alle 17:42

Noto con grande piacere che hai centrato i lsenso della mia poesia all'apparenza lugubre. Ti ringrazio del bellissimo commento.
Un ciao di stima
Cesare

il 22/09/2004 alle 18:16