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Pubblicata il 17/09/2004
Nuda si spogliò dell’anima,
vacillando nella volta celeste….
l’oppressione dell’estetica
era ormai lontana, insignificante.
Bella perché viva
e del grasso nei suoi fianchi
rimaneva un vago dolore,
che presto l’amore avrebbe cancellato.
Lucente come una stella,
gli occhi, leggermente sporgenti,
sembravano portarla lontano,
tra gli orizzonti, spesso nascosti,
dell’umana semplicità.
Erano un ricordo le sue lacrime,
la fragilità con cui temeva il confronto
con gli sguardi, superficiali, dell’uomo.
Sei bella, più di tutte,
perché nell’anima sai amare
il più piccolo degli errori,
il più profondo dei misteri.
Sei unica, come ogni sospiro
che si perde nell’aria calda,
quando ti vedo volare in cielo,
senza ali, né pensieri tristi,
libera di essere ciò che sei….
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