Complimenti!
Mi piace molto, in particolare ho apprezzato l'apparizione degli elementi"esterni", ovvero il grillo e le bretelle, relativamente esterni, si intende. Una delle tante cronache di una attesa, ma resa proprio bene nella forma e nei contenuti.
Terry.
Ho visitato il sito che mi hai indicato, avevi ragione, è proprio carino! Ho scaricato le precedenti lezioni che la settimana prossima, in vacanza in montagna,leggerò con calma. Ed ho visto altre pagine interessanti.
Io, quando ho sentito il desiderio di approfondire la conoscenza della metrica ho letto "La metrica Italiana" di Pietro G. Beltrami, Ed. Il Mulino e ho trovato chirimenti e spunti, sono partita da lì.
Molto bella Flo,
mi ricorda un pò, soprattutto nelle prime due strofe in cui tutto gira attorno al trillo del telefono, la lirica barocca...
Ciao
Antonio.
Cara Terry,
prendo atto che la poesia è stata di tuo gradimento. Grazie del commento e delle tue opinioni che mi trovano d'accordo.
Ciao,Floriano
Grazie Antonio,
per il commento. Come vedi è arrivato anche il vero sonetto.
A leggerti presto Floriano
Tristi le ore passate in attesa che giunga un trillo che ci ricordi che qualcuno si è ricordato di noi. Un tempo vuoto a cui non dai significato.
20 giorni fa, ho pubblicato quì " Pomeriggio di festa", scritta ascoltando una ragazza che mi raccontava le lunghe ore passate ad una attesa vana.
Che dire, Flo, sei un maestro della rima e possiamo solo inchinarci.
Luigi
Bellissima descrizione dell'attesa, con una danza del verso che solo poesie così rigorose possono regalare. Come direbbero in un western "Meriti tutta la fama che hai di ... Rimatore"(ma al di là di questo, la poesia è bella)
Ciao Flo, complimenti e a presto
Dario
Ciao Luigi,
in effetti quel tuo pomeriggio di festa mi ha ricordato che avevo scritto da tempo questa poesia (tra l'altro pubblicata su un'antologia)
Anch'io avevo provato più di una volta che cosa vuol dire aspettare a lungo specialmente se nessuno si fa vivo.
Saluti cordiali, ciao amico
Floriano