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Pubblicata il 16/02/2002








la discussione nella notte
mi svegliò:
era un altro litigio.
mia madre cattiva e
forse crudele,
per certi versi,
e mio padre praticamente
rassegnato:
mi facevano pena,
ognuno a proprio modo.


rimasi ad occhi chiusi
ascoltando
aspettando
cercando di capire
mentre mio padre brillo
non riusciva a fermare
mia madre vittima
frustrata e convinta
della sua idea delle cose.

non finiva mai:
continuavano a litigare
e non arrivavano mai
da nessuna parte.

poi tornò mio fratello.
mia madre attaccò con lui.
lui era un altro motivo e
l’ennesimo per lei
e ancora
non la smettevano
ancora
non smettevano mai.

non riuscivo
a sopportarlo.

sarebbe stato meglio se
non mi fossi svegliato,
tanto domani sarebbe
ricominciato tutto
di nuovo
ancora
chissà per quanto,
pensavo,
ancora per quanto?
e mia madre pianse
disperata e frustrata e
dolce per lei
vittima tragica.
ma era merda per gli altri e
per me era niente.

e mio padre si spegneva
lentamente e
mio fratello lottava
per non spegnersi
e per spiegare a mia madre
che si sarebbe spento
a fare come lei,
ma lei non capiva;
non c’erano parole
per i sordi
e non la smettevano di
litigare nella notte,
un’altra volta.

aprii gli occhi
mi vestii e uscii
andai nella stanza
coi Demoni
perché ero esausto e
volevo il silenzio
e pensavo
lo sai, ecco i tuoi Demoni.
ogni confusione mentale
ha basi e fondamenta solide.
ecco i Demoni…
ma pensa che non può
durare per sempre,
un giorno capirai
che è finita,
pensa che le cose cambiano
e cambieranno.
non sperare,
aspetta e basta,
non fregherà niente
quando tutto sarà passato
sei arrivato a 18
puoi tirare fino a 20
non pensarci
non pensarci
non pensare
non pensare
è solo un Demone

come gli altri

è solo

un altro Demone

di passaggio.
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