Passo,
e verso quel passo affogano le mie lacrime:
diversamente pensavo capitasse una incomprensibile
situazione di attesa o di regalo.
Un sentiero dove l’insieme delle mie sensazioni
si limitano a giacere sul corpo di quello che ho sentito.
Provando,
ascoltando il silenzio degli atti,
ricercando quella verita’
che negli occhi miei
ancora non e’ apparsa.
Racconto e sforno in me stesso
quella forza di poter continuare
o lasciar passare le situazioni, come
trascorressero liberamente in destini;
abitualmente affannato nel ricercare
trovando o perdendo in ogni momento,
ho raccolto il silenzio degli atti
che curano il mio corpo e la mia mente.
Ancora voglio ascoltare il mio respiro
battere nel mio corpo,
raggiungendo le mie abitudini
sistemando le desiderose parole
che uniscono volatili speranze:
Vorrei,
Avrei,
Chiedo,
Uguaglianza,
Umanita’.
Parole complete in me stesso
che troppo pensieroso
e indeciso sul da farsi,
inceppo:
e cado verso la debolezza dell’altruismo,
ascoltando solo le mie parole:
perche’ quelle che gli altri mi porgono,
le regalo ad altra gente,
a cui cedo il mio posto.
Firenze 27/08/2004
Federi’