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Pubblicata il 28/08/2004
L’assiolo

Monotono il canto
E lento, ripetuto all’infinito
Invisibile rapace di buio
E di falene attardate.
Nel buio silenzio ovattato
Di alcove o di selve di bottiglie,
Si sonni giusti e cuscini morsi,
Di sudore caldo ed insofferente
di pelle arsa dai sensi arroventati
baci voraci e membra ghermite
da carezze profonde e ingorde.
L’assiolo inesorabile segna il silenzio
e scandisce uno dopo l’altra le ore
di questa notte in cui il ricordo
prende il posto della speranza
il passato del presente
ed il futuro si spegne nel fragore
di un oscuro richiamo d’amore
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Il canto monotono e inquietante dell'assiolo ha accompaganto queste mie notti d'estate ed altre notti di altre estati sono convinto ne sono state scandite .
Grazie
Zordoz

il 30/08/2004 alle 08:41

Sono io che apprezzo il tuo commento Christine, più di quello che puoi supporre.
Pubblicare su PH farà crescere il tuo amor proprio,
perchè ci da il mezzo per crescere imparare e confrontarci.
Ciao
Zordoz

il 02/09/2004 alle 08:18