Calma respira la casa
nel silenzio notturno.
Su letto d’ombra abbandonato il corpo
cerca tregua al suo peso
mentre si fanno fluidi i confini
e si mesce la notte
e buio che nell’anima ristagna.
Affiorano dal fondo
cerei fantasmi fobici di luce
a inquietare l’insonnia
d’ossimori ed enigmi.
Sono e non sono. Come un foglio bianco
su cui nessuno scriva i suoi pensieri
come la roccia ove si frange l’onda
o il remo della barca
che dondola alla luna.
Più in là, di fuori, oltre la percezione
imperturbabilmente universale
gocciola il tempo senza far rumore .
Il cielo a oriente impallidisce d’alba
già canta il gallo
e finalmente si potrà dormire
di quel sonnambulismo che è la vita.
Dona Flor