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Pubblicata il 16/08/2004
MARZO 2004………….ADDIO:


Le prime a ridere di me
furon le stelle,
il giorno in cui mi desti il bell’addio,
dicendomi:
“ Ti prego ,non insistere”
e il torto sembrava solamente mio;

e poi ,come se fossi un personaggio ignoto,
hai rivoluto anche le tue foto.

Ora son solo,
cammino e non so dove,
vado e d’intorno e’ un agosto affannato.

Urti, grida, astio di luce e gente.

Mi fermo e guardo il cielo:
e mi trafigge un luccichio pungente.

E ripenso alla tua voce
che ancora a volte mi giunge
lungo il filo del telefono:

del metallo ha la durezza,
il taglio ed il sapore acre,
e pare a me la voce di grovigli
dei cavi,
del nessuno che li abita.

Meglio pensare a te che da lontani
paesi scrivevi lettere lunghe,
che ancora attenderei nei miei domani:

ma il crudele filo riduce le distanze
e tu sei qui,
ma non con me.


Firenze 17/08/2004

Federi’


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Grazie Cinzia, sei stata molto carina nell'esprimerti,ma,vedi, non si tratta che a Firenze siamo un giorno avanti, ma e' il calendario della vita che non conosce soste, non ha giorni tinti di rosso, sicche' continui a fare e fare e ti sembra di correre: di qui forse.........un giorno avanti!
Un salutone,
Fderico

il 16/08/2004 alle 17:31

Davvero bella, anche se in qualche passaggio un po' troppo enfatizzata..a presto...Do

il 16/08/2004 alle 19:10

A me piace
... certo fa male sapere che ci sono esseri che soffrono...
un po di tenacia e le ferite si.. riamrginano...resta il segno lo so...
dai...
auguri
gb

il 16/08/2004 alle 21:32

Caro Domenico,
innanzi tuttograzie per avere letto la mia poesia;
"enfatizzare"..l'etimologia di questa parola mi ricorda un po' l'esagerare,vero?
Non credo di averlo fatto:
ho letto solo dentro me stesso ed e' apparso cio' che hai letto;
magari avessi enfatizzato di meno, avrebbe voluto significare che il mio stato d'animo era meno ribelle,ma invano:

quindi,
quando troverai la virtu'
che ti tiene la mano,
scostati
e guardala bene in viso:

mai che ti fosse inviso
l'altruismo che ti porti addosso
rispetto a cio' che desideri adesso:
quello e' momento della tua verita',
li' solo risiede e sta'
tutta la tua virtudo:

trattala con parsimonia,
non fartene una scorpacciata,
deve durarti sai?
..e' tutta la tua vita!

Ciao Federico

il 17/08/2004 alle 00:38

I segni delle ferite sono un po' come i tatuaggi:
devono rimanere perche quando li guardi devi sapere se in quel momento era giusto che quel tatuaggio ti accompagnasse per la vita:

per fortuna che le ferite si rimarginano,ma qualcosa rimane sempre, come il vaccino contro il vaiolo,ricordi?

Il tuo braccio conservera' per sempre quei due cerchi,ma tu avrai scordato,da grande, il dolore;

speriamo sia cosi',
grazie,
federico

il 17/08/2004 alle 00:42