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Pubblicata il 15/08/2004
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Fra porcellane sempreverdi
e nuvole fuoribordo appese,
pascolano le Ferrari tigre,
nel retrobosco di velluto
di una ballerina sfiorata
dall'oro baciato di Klimt,
nell'elevarsi di macedonia
di armoniche pastello in fuga,
incinte d'albe frigide d'avorio
e di tramonti a luci rosse,
a parcheggiare la notte
a margine dei sospiri.

Negli occhi lavanda azzurra
profuma di vertigine l'attesa,
nell'esca d'un mosaico in fiamme
di verbi in orbita di Venere,
e felini approdano discinti
rintocchi di campanule
sul bronzo morbido d'Australia,
sotto cieli striati da profumi
che volano in stormo esotico,
fra bollicine di cristallo
in coppe seriche di comete.

Nuota un caldo Avana
a pelo d'acqua in predazione,
fra graffi d'alghe nobili
unghiate di lacca rossa,
nelle parentesi truccate
d'un sorriso ambiguo.
E conturbante.
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qua e lá
spuntano splendide figure
per poi scomparire dentro questo macedonico caos
tutto sommato
mi piace parecchio...

peccato che non sia un vero sommelier
da gustare pienamente questo calice

affamatamente P.

il 16/08/2004 alle 09:58

Grazie del tuo simpatico commento!
Ciao
Axel

il 16/08/2004 alle 11:28