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Pubblicata il 14/08/2004
Oggi, Foggia
sfoggia la foggia di foga
in stelle cadenti
e salenti.

Cieli filanti di luce
rombare nell’innocenza
in pigiama, la mezza città
setacciata e tu giovane
lavoratore non temere.
il disprezzo dei buoni.

Ammammolati al tuo paesello
nell’avere il vivere tranquillo
la guerra nasce in città.

La domanda di dov’era Mussolini
era nei fuggiaschi gerghi
d’un rimbambito ticchettio
nell’occhio destato.

Non ci rimetterai
il sangue dal cuore
non sarai stella cadente e salente
perché la città è Foggia
e la guerra è astuta.



Valerio.,
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