PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 12/08/2004
E' così
l'indicibile pena
dell'immaginarsi in picchiata,
perdere quota,
giù verso gli abissi
della mia cantina,
ove le torture si autoinfliggono.



Finta spensieratezza
d'opaca estate torrida
che sottrae i trampoli
al più giulivo dei pensieri,
così smascherando
il più orribile dei nani:
quello con gli occhi gelidi
la cui vista preme oltre,
quello il cui sorriso
mostra al presente
il tremar del cuore nel futuro.


Solitudine di ritorno,
la paura dell'abbandono.




Dedicata: a Stef, mia piccoletta
ed ai miei, pochissimi, amici, affinchè possano restare
per sempre
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Spero anche io che queste amicizie possano restare per sempre...

salutamu cidduzza!

il 12/08/2004 alle 13:48

Cettu papareddu, mi pare ovvio.

il 12/08/2004 alle 14:56