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Pubblicata il 09/08/2004
Padre,
la lettera che ora ti scrivo
ti arriva da troppo lontano,
ma forse per questo la potrai capire.

Con colpi insolenti ha urtato e violentato
il mio passato
e forse è questo il motivo della mia
subitanea “partenza”.

La “Parola”,
non fosse che questo che cerchiamo,
non è forse solo brama di contatto
, di uomini e donne,
che se non fossero anime
non sarebbero che corpi in balia dell’aria che respirano.

Le tue volontà si perdono però
nel verme della ragione umana
e la discordia che nasce
dissipa l’anima.

Tant’è e più facile porsi una ragione di salvezza
piuttosto che cercare una verità che
possa salvare l’anima
da ciò che è transitorio.

Per questo parto, senza rimorso alcuno
per aver venerato e creduto nel tuo amore
con tal fervore da aver dimenticato
la ragione della salvezza.

L’anima mutilata e ferita,
vagando senza dimora alcuna,
rinasce dalle sue ceneri
ritrovando il seme
piantato nelle radici
del proprio essere.


Ibiza Luglio 2004
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