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Pubblicata il 08/08/2004
Ho visto l'oscurità nel tuo nome
graffiato sui muri ruvidi del cemento cittadino
L'ho visto ripetersi marcando il tuo passaggio
e vagare tra le stazioni sotterranee dei nostri giorni
ed ogni volta il mio sguardo è rapito
da quel segno perfetto
l'ellittica ed infinita lettera nel mezzo.
È proprio lì
Tra il cavernoso inizio e la dentale fine
Un segno continuo che sfuma nel basso
accompagnando lo sguardo verso un oltre minaccioso
La tua firma m'ha lasciato un senso d'ignoto
continua a perseguitarmi durante il giorno
Mi conduce a chiedermi chi tu sia...
KOT, il segno senza graffito
Il nome che testimonia la tua presenza
Che osservi...
Sei vivo...
Giudichi...

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