E mi pare di scorgerti
siluette
in nebbie psichedeliche sagomata
nell’ora antelucana saltellando
gli scogli sfiori e poi t’involi.
Invertebrato spettro
in muta di serpente
vischioso è il limo fertilissimo
di Camomillo girino,
funambolico velluto, silenzi di granito,
equilibrista pallido della tua tragicommedia
marionetta istrionica
in favola elettronica.
E mi pare di scorgerti
spettro mimetico
sul crinale piovoso
di solitudini elettive.