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Pubblicata il 30/07/2004
Sopra le terre senz'acqua
calpestate da rumori di tigri
e di glicini ventosi,
è emersa una languida
falce di luna di gialla.


Nervi di metallo, risuonano
come cembali silenziosi,
increspando
il vento di fiamma
che insanguinò la luna,
di rosso pallore vestendola.

Il suo nudo snello
sopra la gronda singhiozzava,
nel cigolare del gallo
sulla banderuola...
Lieve la cinse una nube d'oro
e fù l'amore a rapirle il cuore..

Oh, teneri amanti!
Dal mondo esiliati, seppelliti,
nei paesi fluttuanti
di grigia ardesia,
ora nel cielo profumato
di linda seta,
in un letto gemete come
di freschissima tela,
scoprendo
di transitorio corallo,
di rosa e di giada,supremo,
l'inganno.
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"... e tra i due estremi
della falce di luna
ho tirato sei corde
e come un arpa celeste
ho suonato
immerso nell'incanto
di un cielo
puro e senza nubi... "

eheheheh! un'autobiografia " lunare ", questa! bellissima, in ogni caso, piena della tua dolcezza e del tuo splendido verseggiare. Un bacio grande dall'hidalgo.
Miguel-hidalgo-de-la-luna.

il 30/07/2004 alle 16:54

..ecco a compensare gli 2arretrati"..ed è bellissimo leggere il commento..da quello cominciando a mi deliziare...Buenas diasssssss..Luna

il 07/09/2004 alle 12:25