Ricorda, Nina, il treno per Leningrado.
Portava nella notte il brusio del nostro amore.
Gli occhi si sentivano al buio
e i nostri corpi caldi come l’estate.
Ricordati, Nina, tra le mie braccia,
avvinti come il mare alla riva,
le mie mani sulla tua pelle,
e le nostre bocche nella notte di Leningrado.
Allo scompartimento 603
sono passate altre notti,
Nina, vagabonda dell’amore,
e l’alba di Leningrado
ti ha trovata sorridente sempre.