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Pubblicata il 23/07/2004
Eppure ti penso ancora
quando scorre la memoria mia
le traversie e gli incanti
che ho vissuto.

Sono trascorsi ormai anni e
del dolore oggi, solo oggi
qualcosa tu hai salvato.

In fondo potevi,
con le tue mani maschie,
sgretolarmi e poi
impastarmi di nuovo
ai tuoi desideri.

Hai lasciato invece che giocassi
senza mai legarmi a te.

Forse nel male sei stato gentile
e nel catrame hai voluto
che lasciassi solo orme
ancor prima che solidificasse.

Ho i tuoi occhi ancora qui davanti
mentre mi dicevi "Ascoltami,
cambierò e ti sarò accanto,
sei tu ciò che voglio".

Poi come eclissi
mi toglievi il tuo brillare
e dietro nuvole nascondevi
il tuo bisogno di fuggire.

E mi chiamavi a te,
dolce e appassionto,
per narrarmi storie false
che tanto mi piaceva ascoltare
ma non arrivavi mai alla fine
quanta era la fretta
di provare quel piacere.

3/04



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