PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 21/07/2004
Sommerso da vitree lacrime
ho vagato in mare di dimenticanze
e strazianti urla
portandomi dietro
mutilati pensieri
cercando solo
un pò più di umanità
in un tempo
che non lascia molto spazio

Lungo il cammino
molte e molte volte
ho visto cadaveri
di emozioni ormai finite

Brandelli di anime
impregnavano l' obliatico suolo
di carne e di terra
esalando ricordi
e sfumati pensieri

E amaro nettare
scorreva lungo curve
di armonici volti,
immemori
ritratti di sconforto

Scala di Giacobbe
portami in alto
regalandomi momenti
di piacevole tortura

Salendoti incontrai
il nulla e la vita
dolore e piacere
silenzio e perdizione

E infine
tu
splendida anemone
in mare di torpore

Tutto fluisce nei tuoi occhi

Eppure
stento ancora a partorire
quello che tu
mia vergine sposina
rigurgiti in me.
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ti ringrazio cinzia, devo ammettere che mi ha fatto piacere che ti sia accorta della presenza dell' albero della vita.... Un abbraccio. Antonio

il 13/09/2004 alle 22:06