Quando una tomba d'acciaio
spegne l'ultimo impeto d'un cuore assonnato
qui, dove tutto è quiete
e l'esistenza si accascia come un leone
nella polvere della fame;
quando a guizzi di frenesia
come un vulcano urlante a lapilli
brama l'anima di dare sfogo;
al tuo altare,
idolo cartaceo,
prostrato, cerco conforto.
E come me
un uomo a pie' di pagina
vaga pieno di se e di te
su larghe sacre sponde,
e si ritrova ad essere
mille altri uomini,
e ti adora di amore carnale.
Che profumo di stagionatura emani!
Quale musica incanta la mano
malata di sfogliarti!
Infine la tua intoccabil ara
mi premea di spogliare
da quell'immondo segnalibro:
solo la magia, al nostro nuovo incontro,
sarà garante del giusto foglio.
Duncan