PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 11/02/2002
Cieli azzurri e sole dorato
riflessi dall'acqua limpida
delle fontane ove i pesci
guizzano, mosaici preziosi
all'ombra delle curve palme
dei giardini pensili di Babilonia.

Il silenzio pervade il giardino,
a tratti screziato solo dai graffi
dello stilo sulle tavole di cera,
mentre ricopio i testi misteriosi
di Assiri ormai scomparsi
nelle sabbie pietose del tempo.

Il giorno scorre come il fiume,
sempre uguale eppur diverso,
la città è meta di tutte le genti,
non v'è luogo più bello al mondo,
con le sue torri, i suoi alberi e fiori,
le fontane, le piazze, i dolci colori.

Dagli Dei sono destinati all'eternità
i giardini pensili di Babilonia.
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Ciao Axel,

non se conosci i "The Cure", erano il mio gruppo preferito dell'adolescenza, c'è una loro canzone che s'intitola "The hanging garden" il giardino pensile, ma è chiaro che i tuoi riferimenti culturali sono ben altri...Molto bello il respiro solenne della tua poesia e il fatto che i giardini pensili siano destinati all'eternità, mentre l'uomo, inghiottito dalle pietose sabbie del tempo, no...

Ciao e a presto
Antonio.

P.S. Epitaph è arrivata, grazie

il 11/02/2002 alle 11:47

Le immagini dei primi versi della seconda strofa sono stupende...

Ciao ancora
Antonio.

il 11/02/2002 alle 11:53

Ciao Antonio, non mi ricordo in particolare la canzone, (i titoli ormai non li noto più), conosco i Cure, ne ho diversi CD, devo controllare se trovo la canzone. Per il resto mi premeva dar sfogo all'idea e non ho ampliato più di tanto il tema, sprro che non dia un senso di incompiutezza.
Grazie comunque delle tue parole, anche del commento seguente.
Ciao
Axel

il 11/02/2002 alle 12:55

Sono contento che ti sia piaciuta, Dario, avevo ben chiara un'immagine solare della città antica, le genti con i loro affanni quotidiani, i loro sogni, e di loro poco è rimasto, se non leggende e cronache di fatti di importanza storica, ma come dicevo ad Antonio, non ero sicuro di essere riuscito a comunicare quella sensazione di atemporalità, dove tutto è ancora "presente"
Ciao
Axel

il 11/02/2002 alle 12:59

Perchè mai dovrebbe dare questo senso? E' una poesia assolutamente compiuta, sia nella forma che nell'idea, che o ho visto io, della caducità dell'uomo...Non temere. Sono contento che tu conosca i Cure, per me hanno significato davvero tanto. La canzone in questione, comunque, si dovrebbe trovare nell'album "Pornography".

Ciao Antonio.

il 11/02/2002 alle 13:07
flo

Ciao Axel,
ti rileggo dopo un po' di tempo con piacere.
La poesia è molto figurativa
Sembra proprio di essere a babilonia
Complimenti per la potenza espressiva.
Floriano

il 11/02/2002 alle 16:36

Grazie Floriano, anche il tuo commento mi è oltremodo gradito, mi rassicura ulteriormente di essere riuscito a comunicare ciò che sentivo dentro.
A presto!
Axel

il 11/02/2002 alle 17:03

Ciao leggendo questa poesia sembra d'immergersi in un vero quadro. Hai disegnato una poesia!
Mi è piaciuta tanto. Mi ha dato la sensazione di essere lì in quei meravigliosi giardini.
Complimenti, bravo.Angela

il 11/02/2002 alle 18:52

Grazie Angela, l'idea del quadro in effetti era nella mia mente, "vedevo" e "sentivo" quel luogo perso nel passato... Sono contento che anche tu l'abbia visto e ti sia piaciuta!
A presto!
Axel

il 11/02/2002 alle 19:14

Mi hai condotto davvero a Babilonia, come già è stato rilevato in altri commenti. Vista la citazione musicale, ne ho una anch'io: mi ricorda il Battiato dei primi anni Novanta, "Atlantide" e "Delenda Carthago", l'idea è quella.
Ciao. Andrea

il 11/02/2002 alle 20:20

Condivido la citazione su Battiato, ho in mente anche "Plancton" e "Pollution", che hanno una bellissima atmosfera, però sono molto più vecchie.
Grazie per avermi confermato la validità del "viaggio" a Babylon!
Ciao
Axel

il 11/02/2002 alle 20:38

Ciao Eleonora! posso offrirti una coppa di "nettare", stagionato al punto giusto, all'ombra dei palmizi?
Sono contento di risentirti!
Ciao
Axel

il 11/02/2002 alle 20:41

Inizia come una poesia, si conclude come una canzone, e contiene il buon odore della storia e la mano del tempo che a volte accarezza, altre schiaffeggia. Detto ciò, non mi rimane che riconoscere che hai scritto una bella poesia una volta ancora.
(Tu devi proprio sapere un sacco di cose! Hanno ragione)
Ciao, Terry

il 15/02/2002 alle 02:14

Mi piace la tua analisi sintetica, da poesia a canzone infarcita di storia..., grazie per l'apprezzamento che mi dimostri sempre, quanto al sapere un sacco di cose, diciamo che sono colpito, da un sacco di cose, entrano in me e fuoriescono personalizzate...
Ciao, Terry!
Axel

il 15/02/2002 alle 16:19