Fresco venticel ristoratore, sapientemente,
t'insinui nelle mie già canute chiome,
destro ti muovi come dita d'amante
che al suo amor sussurra soavi parole.
I pensier, dolci, sen van a rimembrar
del tempo dell'eterna eppur fugace giovinezza.
Tu, come allor spiri, cangiato non hai il tuo aere;
così come allor porgi fresco ristoro
alle deboli accalorate membra.
Colui che, insiceramente, invece, fu amante
ora non è presente, poichè a colei che
seppe a lui, con egual mendacia, offrir
effimere gioie e tant'altro;
ora a lei dolosamente vende le sue false
promesse.
13 giugno 2004
Mablu'