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Pubblicata il 16/07/2004
Colpevole
la giuria mi ha condannato
perché non ho mai detto
che si voleva suicidare.

La sera era calante
ed io mi accingevo
a ritirarmi nei sogni
quando un gatto
dal manto color della luna
si presentava alla mia finestra.

“Cosa posso fare per te?”

“Vorrei che tu mi donassi la vita eterna”

“Ma io non sono Dio”

“lo so ma vorrei tanto incontrarlo”

“Come?”

“Voglio la morte e vagare per l’eternità”

“Io non uccido”

“Ma sono io a chiederlo”

Chiusi gli occhi
e lui morì.
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interessante il titolo

il 17/07/2004 alle 19:28