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Pubblicata il 16/07/2004
Signore caro
e condensa del mio spirito
non volgermi al pianto
e vegliare la morte
tieni le mie stringhe di fango.

Vado fiero alla vita
con i zigomi della vecchiaia
e mani incavate
come gorgonie, venule
di mari caldi, prone
per una carezza ancora,
una promessa, un segnar su labbra amiche
il vivo della stanchezza.

Maestro caro
non troverò angeli di sapienza
nell'acqua santa delle ferite
ma cardini schiodati e confusione
l'ordine delle paure............
scoprendo vivere di solitudini!

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"...prone/per una carezza ancora,/una promessa, un segnar su labbra amiche...".
La tua invocazione ostenta dignità, amore vitale, puro desiderio d'armonia, di quiete...di liberazione.
L'umanissimo spettro della tua sensibilità che crea poesia invasiva e persistente, densissima, nello spirito di chi ascolta. Assai coinvolgente, amico!
Un forte abbraccio.
Max

il 16/07/2004 alle 12:15

grazie Max, credo che questa sarà l'ultima....domani vado in ferie, se Dio vuole, immerso nel desiderio di sentire un po' di natura che qui in città manca

ti auguro tanta felicità e sopratutto serenità (cosa che non ti manca di certo).......ci sentiamo prossimamente

Valter

il 16/07/2004 alle 13:29

Catturata dalla tua preghiera, direi Divina!
i miei complimenti!
Serenità infinita..
ac

il 16/07/2004 alle 15:41

anche a te Alba...........

a presto :-)

Sulphur

il 16/07/2004 alle 18:16