Non è forse un sasso
il narratore cieco
di una lunghissima storia?
Portato alla deriva da un torrente
si leviga sotto il palmo
dell'acqua corrente
Non conosce riposo
nè quiete nè sorriso
Legato insieme dalla calce dura
si scinde mille volte
diventando mistura
cotto straccotto mutato dal calore
quel sasso rinasce
diventa mattone
Il suo viaggio da fermo
canticchia sotto voce
le strofe popolari
di una vecchia canzone
ascoltata da voci bambine
d'una casa di quartiere
nei giorni confusi
delle bontà di Natale