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Pubblicata il 12/07/2004





    Odio il tuo acre sapore
    che inonda salmastro
    ogni assolata siepe arida
    e nascondo paure insospettabili
    di fronte alla bellezza
    della tua azzurrità.

    Tengo distante la mano
    dalla tua umida carezza
    vestita soltanto da un monotono
    e brulicante andirivieni d’onde
    che meschine attraggono
    emozioni senza lasciare
    nessuna piccola testimonianza.

    Odio il tuo acre sapore
    di salsedine afosa
    appiccicata a pelli rosee
    e sporche d’idrorepellenti creme.

    T’odio nel solleone
    ma amo la tua innata inquietudine
    da film in bianco e nero
    che elargisci nelle fresche sere d’inverno
    ed ammiro in estasi il tuo abito liso.

    Nell’abbandono dei sensi
    e in simbiosi al vento di tramontana,
    denudi d’ogni caduco avere
    la malinconia
    e schiusa tieni la porta della rigenerazione
    affogando veleni salmastri
    in questa acqua dolce e vigorosa
    che spumeggiante accoglie
    l’anima limpida e pura.
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no, non è l'effetto del lavoro carissima Serafina...
Forse un pensiero estivo su tutta questa confusione che in questi giorni alberga nel mio piccolo paese e che lo fa diventare odioso...
Anche se in fondo io non amo il mare d'estate ma preferisco la sua malinconica emozione che mi regala l'inverno.
Un abbraccio anche per te amica....e grazie!
;-)
M'

il 13/07/2004 alle 22:09