Faro' delle maschere che io porto
un falo' illuminante i boschi dietro le case.
Indossero' la maschera che ho
sempre amato da ragazzino scuro.
Il poeta pazzo,col cappello ed il bastone,
a cui i bambini tirano la giacca,
gli adolescenti tirano i sassi,
e gli adulti guardano torvi.
Il poeta libero ed innocente,
chee tutto il mondo abbraccia
e tutto respinge.
Colui che guarda oltre i sensi,
ed i sensi apre ad ogni novita'.
Colui che guarda indietro,
ma intravede le foglie sul cammino.
Con uno schiocco delle dita
vivro' nell'ottocento,
con la testa al duemilanovecento....
un fuoco ardente sputero' dalla mia bocca,
e finalmente sapro'
chi sono veramente.