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Pubblicata il 12/07/2004
eri stanca di quel vestito che avevi indosso,
un abito troppo candido e dolce
che ti rendeva pesante ai tuoi occhi
e un pò sventurata nel cuore.

sempre sola, sì,
senza un uomo che ti porgesse
la mano e ti baciasse con desiderio,
con quella passione che vedevi accendersi
ovunque, lontano da te.

eri un pò fanciulla
quando dai tuoi piccoli problemi scappavi,
cambiando casa,
cambiando aspetto,
cambiando il modo di pensare
senza però mai cambiare
la sofferenza e il tormento
che portavi dentro.

e il tormento lo sedavi
col pianto, con la ribellione
senza mai soffocarlo,
se non con la finzione.

ora sei dura,
una strada l’hai intrapresa,
ti sei regalata
- anzi svenduta-
ad un uomo che ti picchia
e ti ferisce,
nel corpo e nell’anima.

lui stesso preda della troppa libertà
e del disfacimento,
di una vita senza scopo
nè profitto.

ma ti senti forte,
ti vedo più sicura,
non più vergine,
non più indifesa
non più sola ora
tu credi di avere la chiave.

e non ti importa se
sei diventata cattiva,
se tutti quelli che amavi
ora scappano da te,
e se, pallida e smunta,
piangi da sola
negando al mondo
che lui ha violato il tuo spirito
e sei in balia della sua follia.


troppo grave sarebbe
ammettere un errore,
impensabile tornare ad essere
quella che eri e magari attendere
che qualcuno ti ami davvero,
col cuore.

ora ti senti martire,
povera piccola stella,
martire di un mondo che sembra allontanarti
martire di amici che sembrano non capirti
e ti senti una lebbrosa anche quando
qualcuno ti vuole solo dire
"cosa ti succede...non sei più la stessa..."

ti arrabbi diventi gelida
e scappi via,
solo per quella strada.

sola.

mentre io ho paura.

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