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Pubblicata il 12/07/2004
morirò un giorno e sarò distesa
su un letto di rose,
blu il loro colore.

intorno fiori e profumi,
incensi e musica di gitani in festa,
sangria, colori e sapori
di vita che scorre
e nel suo letto come un fiume
tutto confonde.

sarò immobile e il corpo
non sarà una prigione
e dalle mie labbra sgorgheranno
parole che nessuno mai avrebbe creduto.

scuse alla madre
tanto debole e amara,
scuse al padre
tanto fatiscente e sonnecchioso.
scuse all’amore mio
fragile e sconfitto,
scuse al guerriero
che con ferocia mi ha trafitto,
scuse al mio amico sonno
più volte affranto.
scuse alla mia cara amica
per quel bacio mai dato,
scuse al mio amico "donna"
che mai ho compreso,
scuse alla dama del lamento
che con tenacia ignorai,
scuse alla mia compagna
che di nomi di donna si fregia...
Nord Sud ed Est
del mio vagare inquieto,
stella polare di un viaggio
che mai iniziai,
ma che già mi accingo a concludere.

morirò un giorno
e se le mie labbra qualcuno
avranno dimenticato
dalla mia nuvola saprò
chiedere perdono,
e se una nuvola
non mi sarà concessa ancora
cercherò un tizzone all’inferno
per poterlo scrivere nell’aria.

che sia vero o magia
questo poco importa,
la mia vita è già
abbastanza storta.

12/02
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