Sono il camino
dove brucio i giorni
e la sorgente dove li spengo
come carboni
nell'oblio,
sono uno zaino senza cerniere
sulle spalle della vita
e dove mi perdo lei mi raccoglie,
sempre.
Sono il porto
dove ormeggio antichi velieri
e riparano i nuovi,
dove raduno le madri
l'essere state amanti
nelle notti di stelle
quando il Tempo fuggiva via
lasciando l'Eterno
e questo piccolo cuore.......
che forse non lo è mai
così perdente come lo credo Io
che batta impoverito del sangue celeste
quando non so come si fa
a volersi bene
senza dimenticare......
Sono come pietra della miniera
che ha visto luce
e sgretola
come nevischio che rotola a valle
nella tormenta
come radice che rotto l'argine
rinsecca
e torno e m'incammino
e stento e poi riprendo
lassù da cui spuntano le voci
lo strascico di un pescatore, dei sogni.