PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 10/02/2002


(a Paola, per San Valentino)

Era una massa informe la mia vita,
tu sei stata il Big Bang che mi ha creato.
Io sono nato quel giorno di giugno,
non avevo che diciassette anni.

Non avevano sapore i miei giorni:
tu sei il sale che nutre la mia terra,
sei spezia che sa di dolce e piccante,
sei spesso miele, raramente fiele.

Non conoscevano colore gli occhi:
tu mi hai svelato l’azzurro del cielo,
il rosso dei papaveri tra il grano,
l’arancione che incendia ogni tramonto.

Perché tu sei l’Amore, amore mio.
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Non mi piace mai giudicare le poesie che nascono dal cuore, che hanno un loro diritto di essere aldilà del fatto d'essere scritte, per la scrittura...Se c'è qualcosa però che a dire il vero non mi piace nella tua poesia è il pleonasmo finale

Ciao
Antonio

il 11/02/2002 alle 01:43

Credo tu abbia ragione sulle poesie che vengono dal cuore. Infatti questa non è nel mio stile. Ogni tanto il poeta si prende le sue licenze e talvolta - da megalomane - le pubblica. Questa è per me una sorta di vacanza: per questo l'ho voluta datare. Sul pleonasmo era d'accordo anche il correttore di Microsoft Word: forse suona un po' troppo musicale, ma dovevo distinguere l'Amore (l'Eros dei Greci) dall'amore (nomignolo dell'amata).
Voglio aggiungere che non mi offendono le critiche: anzi, il confronto aiuta a crescere e a costruire.
Grazie e ciao. Andrea.

il 11/02/2002 alle 20:06