PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 11/07/2004
Mancanza di pace, la mia.
E di testa.
Dopo essermi concesso una lenta e dolorosa morte, viaggio da solo alla continua ricerca di uno scopo, eternamente incredulo di fronte agli errori commessi.
E vago fra le onde, spettro di me stesso, celato agli occhi comuni soltanto dalla falsità d'un sorriso d'attore.
Mancanza di cuore, la mia.
Dannato egoista, il mio cuore ubriaco.
Beve, e non intende altro.
E si addormenta, poi, lasciando il corpo a muoversi senza guida. E arrivano in schiera, i danni.
Mancanza d'aria, la mia.
Non voglio più l'ossigeno, dopo aver respirato la sua voce, i suoi movimenti, i suoi sorrisi.
Non mi serve più l'ossigeno per vivere.
Ma c'é solo quello, mi dicono.
E allora non respiro più... non mi muovo più... non ascolto più... non sorrido più.
Vago soltanto, in un limbo di apatia.
Non venite da me...
...non venite, se non siete lei.
Vi considero, al pari di me stesso, pietre, a suoi piedi.
Non venite.
Tutto é inutile.
Agire.
Non agire.
Mancare.
Esserci.
Tutto é inutile, quando trovi un amore che tu stesso allontani.
Cieco.
Sordo.
Spaventato.
Immobile.
Mancante.
Sei così quando l'allontani.
E così rimarrai per sempre.

Mancanza, la mia.
Cercata, sì... ma.. non lo sapevo.. eterna.














  • Attualmente 5/5 meriti.
5,0/5 meriti (1 voti)