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Pubblicata il 10/07/2004
Siedo sul sasso tondo
Di granito di muschiato.
Qui il poggio s’adombra d’abeti,
Come l’aquila domino l’alpe
Quando vedo a fondovalle
Qualcosa si muove,
Orso? Umano?
Non so troppo lontano.
Dietro la piega del monte sparisce
Riappare è umano sul sentiero.
Non seguo più der Wanderer, ormai è
Vecchia novità.
Torno a guardare
Il granito maculato,
L’aquila
L’alpe
Gli abeti
Il fondovalle
I cirri veloci.

Sale der Wanderer
Il sentiero a dorso d’asino
E ciottoli danzano
Giù e ancora giù
Dal pendio roccioso,
Rimbalzano,
Ingordi di gravità:
Strapiombano.

Ritmato il passo sul sentiero
Dissolve i mistici miei pensieri.
Der Wanderer vestito di zolfo e incenso
Arriva al poggio di resina odoroso,
Si ferma,
Mi fissa,
Mi soppesa,
Mi guarda
Glaucopide
E allora …..
dico:
“Guten Tag der Wanderer“
“Gruß Gott Herr Kamomillo“
Rispose lo straniero
Togliendosi il cappello.

...........................
Nota:
der Wanderer: viandante
Gruß Gott : buon giorno
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Carissimo, mi ricordi Hermann Hesse, e non so se hai colto qualche lume da Schubert o Nietsche, comunque bellissima poesia, ricca di emozioni e stile.
Un caro abbraccio und Gute Reise!
Axel

il 10/07/2004 alle 20:14

Wunderbar, Liebling Kamomillo!
Kusse!
Cassandra

il 10/07/2004 alle 20:30

Tanto di cappello alla tua poesia naturalistica e di intensa espressione narrativa e pittorica. Assembli bene i momenti della tua poesia, sicchè si ha la sensazione di un senso di fluidità che non è solo autobiografica, ma espressiva. Serafico

il 10/07/2004 alle 23:36

danke!

il 13/07/2004 alle 10:02

Grazie her uber alles,
ricambio il caro abbraccio.
Camo

il 13/07/2004 alle 10:07

danke
meine liebe!
kusse
Kamomillo

il 13/07/2004 alle 10:13

Grazie aspide per la tua attenta analisi,
buona giornata da
Camomillo

il 13/07/2004 alle 10:14

Grazie per la tua lettura analitica caro serafico.
Camo

il 13/07/2004 alle 10:15