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Pubblicata il 09/07/2004
Centrotrenta lustri appena e tumuli di condor,
nel crocidìo rapace, toboga nel gozzo implume
traveling sapor di felci, rasente al liquido sileno,
giusto un baleno, ed il lampo alla placenta:
la traccia in afasia d'una polpa mittente,
poi s'oscilla, in transito, pausa di sola aria.

(quello che il lobo sputa, d'indole a diaccio,
>< ti scolo, scampolo ___ una scheggia d'epistrophè,
*selce sul cadere*, l'omnia d'attimo
ed il feto barbarico d'Es)

....| el viaje sin caminos, todo y nadie por un golpe |....

Lunario numero undici, se ricordo bene,
le intuizioni del cosmo nel burro d'infanzia:
solo scialbo riflesso dei mesi prima dello sperma.
La ritmica poppata cela file di cajones,
dell'Urubamba i ciottoli, i baci degli indios.

....| el viaje sin cariŋos, lodo y hodie por un goce |....

Fuori dal kindergarten, deriderà il pennuto,
gengive nitide, truci carponi |
l'anello corrugato ed incerto
d'un erzog al carnevale.
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