Atrofiche ali;
cannuccia è il lungo becco
infilato nei fiori di Dio,
Colibrì,
il vassallo del Cielo.
A te corre il mio canto,
al battito spezzato
d'attimo in attimo,
all'occhio mobile di fulmineo riflesso,
al corpo dimesso
misero e fragile,
Colibrì variopinto.
Gli steli t'invocano
ramingo eroe dei prati
poco più che mosca
poco men che falco
operaio senza sindacato
operaio in proprio;
sbatti le atrofiche ali,
pungi col becco l'ambrosia dei fiori:
poeta ansimante
nel moto incantato.
Duncan