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Pubblicata il 07/07/2004
tra le mani stringevo una creatura
dai lunghi capelli
e dalla soave pelle bruna,
in uno shock aveva perduto le parole
e con dolcezza io
l’aiutavo a ritrovarne.

passeggiavamo insieme in quella strada
di visi seri e di dolori imbellettata
quando incontrammo un grigio funerale,
ed un carro in legno
trainato da un cocchiere.

nessun dolore ma cavalli snelli e bianchi
e fiori arditi
a salutar l’attesa morte,
e il morto, mesto, che seguiva il suo corteo
cappello in mano e bastone sotto il braccio.

sgranai gli occhi con meraviglia
e senza capire,
confusamente continuai a camminare
quando incontrai con gli occhi un rusticano
di nero vestito (forse un becchino)
che aveva un tulipano rosso nella mano.

strinse le spalle, mi sorrise e
continuò a marciare,
mentre nella sua mano
roteava forte il fiore.

la creatura stretta al mio seno
vide in quel fiore
forse la vita forte, il suo vibrare,
il suo colore,
mi guardò in viso, mi baciò
ed in quel fiore ritrovò
come mai l’avesse perso
il suo parlare.

12/03


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fortemente simbolica e oniricamente sognante...piaciuta
:-))
Luna

il 08/07/2004 alle 12:17