Mi inchino ai tuoi piedi
perduta nel mondo
amica pietra
con profondi calchi
umili e innamorati
e se sfioro qualche
improvviso silenzio
canta con me
fino a sera
quando la lampada
alla finestra dell'amicizia
tornerà a farci compagnia
Mi affaccio dal silenzio
su questo cantiere
cerco di trovarvi un senso
ma il tavolo dell'artista è deserto
cosa mai avrà in mente?
una cattedrale?
un panificio?
un parco giochi?
un condominio?
difficile a dirsi
e francamente
nemmeno mi interessa
perché le sue mani
hanno rotto mille pietre
Si è spenta la luce
sui nostri silenzi
andiamo a cantare
dove il deserto
profuma di zagara
e le schegge di pietra
regaliamole alla luna