Le case ruffiane e leggere
si ergevano rigide
lungo l'interminabile viale,
in me una strana curiosità, penetrarle.
In quelle mattine glaciali
le fibre dei muscoli
impedivano al cervello di erigersi
a supremo imperatore dei sensi.
Tutto quel obliquo pensiero espressivo
impediva ogni tentativo teso a modificare
il senso vero
delle movenze facciali
I movimenti si resero difficili
percezioni di piacere
Tutto come nulla. era realtà?
era sogno?
Enigmi senza risposta
un dubbio che scatenò
una esplosione a catena
Paura?, Calore?, Dolore?, Pace?
Raccolsi le ultime briciole di benessere
Gli occhi si schiusero
era rimasto il torpore del risveglio
e la ricerca di un ricordo.
Tutto era limitato all'ultima sensazione
che aveva solcato i profondi
margini nebbiosi
della mia libertà notturna.