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Pubblicata il 03/07/2004
Mordendo d’introspezione i miei alluci
vedo colare corposo il rosso dalle pareti
si stringono e si dilatano come molle diaframma
caldo e umidiccio in singulti di contorsioni
che pare a Camomillo di essere
in vivo sepolcro sepolto vivo.
Cola il sangue liquoroso marsala
nel corridoio a imbuto
stretto come il rumore
della sega rotante
di trucioli odorosa.
E sa di ferro il sangue
degli alluci di Camomillo
le pareti ora si toccano
singhiozzi viscidi sgusciati
di torrido marsalato umore
scricchiolio di trucioli squittenti.
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Introspezione dolorosa, che richiede grande flessibilità yogica, efficace e surreale.
Mi raccomando, curati le ferite! :-)
Un abbraccio
Axel

il 03/07/2004 alle 13:19

Grazie per la lettura e per il consiglio sommo poeta.
Camomillo

il 03/07/2004 alle 13:31

sempre forte il nostro
Camomillo,
ti abbraccio
Dina :-))) smak......

il 04/07/2004 alle 00:32

Si è un genere diverso dal mio solito.
Ciao

il 04/07/2004 alle 11:07

Grazie Dina
ricambio l'abraccio
Camo

il 04/07/2004 alle 11:08

Poesia introspettiva di intensa visività, quasi caravaggesca. Il senso della metafora che elabori nella visione di te e di ciò che ti sta intorno, indica un dolore di vita prima ancora che di un momento.Il senso profondo di una sofferenza umana raccolta con logica linguistica e concettuale. Serafico ciao

il 04/07/2004 alle 17:48

Finissima e accurata analisi, grazie per l'attenzione. Scusa il ritardo ma ho visto questo commento solo ora.
Buona giornata
Camo

il 02/08/2004 alle 12:03