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Pubblicata il 02/07/2004
TU:


Effervescente e fresca
come l’acqua che ti circonda
sembra tu attenda l’onda
che contiene ossigeno,
mentre la tua mente pesca:

ma non sai metter l’esca.

L’amo e’ sottile,
e va ‘saputo prendere
e non potrai pretendere
che il verme fuori non esca:

ma non sai metter l’esca.

Eppure un modo esiste,
e lo sanno i pescatori,
quelli che con pazienza,
si alzano al mattino
per non voler nessuno
che gli stia vicino:

perche’ al mattino l’aria
e’ sempre molto fresca
e tu continui a provare,

ma non sai metter l’esca.

Eppure sai la tecnica
del saper ben pescare:
e’ facile, elementare
ma non ci vuoi provare.


Vorresti tutto pronto,
canna con esca in amo
e tu gettarla in mare
rimanendo ad aspettare:

non ti interessa il tempo
tu ci sei abituata,
non esistono spazi
tra te e la tua data.

Ma non hai fatto i conti
con cio’ che il mare ospita:

il pesce ha si’ pazienza
ma qualche volta scalpita,
e se non trova cibo,
pur sapendo di rischiare,
prova a cercarlo altrove,
ma non rischia di cambiar mare.

Prova a prendere il filo
e arriva fino all’amo,
afferra in mano il verme
e ponilo pian piano
li’ dove deve stare:

getta la canna e aspetta:

credi pero’ che cio’ che stai facendo
e’ solo perche’ lo vuoi:

lo vuoi pescare un pesce?

E vedrai che prima o poi
la canna ti si piega:

vuol dire che ha abboccato,
quindi il tuo risultato
dopo tante prove
e’ solo la riprova
che se tu vuoi che in te cresca
la speranza di cio’ che dentro hai,
devi far si’ che tutto fuori ti esca:

Solo cosi’ avrai imparato a metter l’esca!



Lucca 9/07/2003


federico

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