Se è una motosega
che può far male
allora che dire
dei frastornanti fuochi d’artificio
che nascondono parole
e negano discussioni,
e del santo patrono
se ne va a spasso tra i vicoli
di un piccolo paese marino
e non lascia mezzo metro
di spazio libero per un dannato parcheggio
se poi c’è chi è più furbo e prende la moto
per assaggiare le saporite telline
che solo in questi lidi hanno dimora
e non come l’anguria
che chissà se da loro c’è!
Cosa dire di saghe e maghi,
di spade e rose francesi, o inglesi
o di racconti di cenacoli
e ingenue cospirazioni
in una fresca serata di fine giugno
che comunque è stata crepuscolo
ad un tramonto afoso
d’insolazioni equine
che a noi han fatto tanto ridere.
Cos’altro dire se poi i sorrisi
si trasformano in pensieri
per colei che ha perso
un pezzo della sua storia
Ci sarebbe ancora tanto altro da dire,
delle lune rosse, dei dolci al cioccolato,
di chi se ne va col casco in testa
e grida l’arrivederci prossimo,
di chi s’addormenta in auto
e può solo annusare il dolce odore
di fritto e di bombe….
Ci sarebbe…
Si ci sarebbe altro da dire,
perché un saluto per noi
non è mai un addio,
non lo sarà mai…