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Pubblicata il 27/06/2004
Nel sonno mio cammini e
ancora mi perseguita
questo insistente tremito
ancora dilania la mia carne
il fiammeggiante desiderio
generato da un tuo sguardo
o forse da un sorriso velato
o da una carezza ardita.
Lascia tranquilla la mia pelle
rivelati per quel che sei
dolce sogno divenuto incubo
non portarmi l’effimero
morire arso non voglio
voglio tuffarmi e nuotare
nel mare tuo sconosciuto
voglio perdermi nei tuoi capelli
affondare nel morbido tuo seno
ma purtroppo arduo è il destino
e allora fa in modo…amor mio
…che non mi svegli mai più…
perché nella vita c’è la morte.

Saby 2004
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Nella vita, sopratutto c'è il sogno e se questo sogno non può avverarsi, allora che sia eterno il nostro sonno... è una poesia originalissima e riuscita, questa, dove amore e morte, sogno e reale si intrecciano in una artistica tarsia che è, in ultima analisi, la nostra esistenza. Complimenti a te e un salutone.
Michele

il 27/06/2004 alle 12:26

caro Michele i tuoi commenti siperano di gran lunga le mie poesie, sai cogliere ogni piega ogni sfumatura com nessun 'altro e...ringraziarti per le tue parole è poco.
Un abbraccio fraterno
Cesare

il 27/06/2004 alle 12:56

Grazie Valerio del commento fattomi con troppa grazia ed averlo paragonato al mistero della vita..o della morte e delle sue mille facce.
Un ciao
Cesare

il 28/06/2004 alle 10:13

il seme della Morte
al momento della nascita vivrà
il seme del sogno
la Morte annullerà...

Lunetta

il 06/07/2004 alle 11:58

Hahahaaha che fai? M'inondi di saggezza??
Un beso e un grazie
Cesare

il 06/07/2004 alle 20:40