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Pubblicata il 26/06/2004
In una cattedrale sperduta
mi ritrovo per la strada
e la mia salma muta
attraversa l'arcata.

Dentro mosaici scoloriti
dal tempo intransigente,
che svelano presagiti
visioni d'inferno incombente.

Lenti si fanno i passi
sotto quella maestria,
sussurra di fermarsi
la voce della fantasia.

Appaiono ricordi
di ere de tempo sepolte,
quando io con i morti
attravesavo quelle volte.

In un carro nero
io assopito passavo,
caduto per l'impero
in pace riposavo.
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