In una cattedrale sperduta
mi ritrovo per la strada
e la mia salma muta
attraversa l'arcata.
Dentro mosaici scoloriti
dal tempo intransigente,
che svelano presagiti
visioni d'inferno incombente.
Lenti si fanno i passi
sotto quella maestria,
sussurra di fermarsi
la voce della fantasia.
Appaiono ricordi
di ere de tempo sepolte,
quando io con i morti
attravesavo quelle volte.
In un carro nero
io assopito passavo,
caduto per l'impero
in pace riposavo.