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Pubblicata il 24/06/2004
Questa storia che inizio a raccontare
è successa un po' di tempo fa.
Si molto tempo fa ora che ci penso
e spero solo di riuscire a ricordarmi tutti i particolari.
Si svolse a Roma.
E' lì che ebbe luogo, in un tempo così lontano
che mi spaventa ripercorrerne a ritroso le vicende.
Troppi veli dovrò scostare,
e molti ragni cadranno su queste pagine.
Ragni morti, intendo.
Vi è mai caduto un ragno morto su una spalla o che so io,
sul quaderno, sui piedi, sulla testa?
I ragni non fanno mica schifo.
Avete mai provato ad avere un ragno per amico? No?
Male, anzi malissimo.
I ragni sono ottimi compagni, molto sensibili.
Io li amo.
E mi piacciono ancor più le loro ragnatele,
ecco perché mi preoccupo ad andare troppo
indietro nel passato. Troppe ragnatele si lacereranno.
Non me lo perdonerò mai.
E nemmeno i ragni me lo perdoneranno.
Ci vorrà più di qualche vita prima
che si dimenticheranno ciò che sto per compiere.
Ma i ragni non sanno leggere
e forse questa storia non la leggerà nessuno...
Forse me la caverò.
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Grazie, anche da parte dei ragni

il 25/06/2004 alle 08:54