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Pubblicata il 24/06/2004
Bagnato dalle lacrime
l’alba di quest’amplesso
sognato da tempo
gioia incontrollata
emozione fresche
sussurri e carezze
liberi di gemere al mondo
di prolungare l’estasi
tenendoci abbracciati
come a ripararci ansimando
allo scoppio dei sensi
pronti a spiccare il volo
spinti dall’orgasmo imminente
senza doverlo soffocare
senza più nasconderlo
urlando alle stelle
la sofferenza di questo amore
squarciando ogni nuvola
che possa adombrarlo.
La miccia è finita…sì…sì…
i corpi colpiti da mille schegge
da un’esplosione echeggiante
il bottino di un sogno
finalmente conquistato.

Saby un secolo fa…
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Molto bella, riesci con questi versi a ricreare un'atmosfera sottilmente decadente, estremamente intonata con la tematica di questa poesia. Complimenti a te e un salutone.
Michele

il 24/06/2004 alle 17:10

Viagra? Cos'é? hahaha qualche cartuccia c'è ancora..grazie del commento
Un ciaooooooo
Cesare

il 24/06/2004 alle 17:53

Grazie carissima Tina, per le difficoltà di quel rapporto è stato il momento della liberazione.
Un abbraccio forte forte
Cesare

il 24/06/2004 alle 17:55

Grazie caro Michele per il tuo commento quanto mai appropriato, era un'atmosfera di liberazione vera e proprio dopo difficoltà estreme.
Un saluto e ancora grazie
Cesare

il 24/06/2004 alle 17:57