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Pubblicata il 19/06/2004
Giace senza un respiro
quel corpo piccolino di donna
così dolce e malinconico.

I suoi bei capelli rossi
tremolavano alle mie lacrime,
crepitando come fuoco - senza suono.

Gli occhi chiusi, sorridenti,
non mostravano quelle iridi verdi,
verdissime, come le più fertili foglie.

Passami una bottiglia:
come potrei dimenticarmi
del tuo corpo così liscio?

Passami un coltello..
Hai abbandonato un mondo
che non ti conosceva.

Quel mondo è stato
il tuo patibolo e il tuo cappio,
e io ti ho persa per sempre..

Non sento battiti, vita
dal tuo seno ancora caldo,
dalle tue braccia abbandonate.

Com'eri bella con quelle labbra
e quei dolci fianchi che
disegnavano i tuoi glutei un po' bassi..

Quanti baci al corpo
di una dea incompresa,
la tua pena è il mio vino.
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