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Pubblicata il 19/06/2004
Pallida farfalla
a te stessa
sconosciuta,
lasciavi
dalle ali tue
lacrimare
l'impalpabile
cipria
che ti faceva
volare...

In cielo
non volevi
più salire
incontro
al sole.
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Stamani hai una morbidezza da cipria di farfalla e hai pennellato due stupende poesie brevi ma dai significati immensi.
Un beso,no, due
Cesare

il 19/06/2004 alle 12:43

Delicatissimi questi versi ammatati di cipria.
Camo

il 19/06/2004 alle 14:28

vedi che serve qualcosa restarsene a casa?
grazie cesarorso...
LUnè

il 19/06/2004 alle 16:07

hai mai preso in mano una farfalla? io lo feci una volta da bambina e mi rimase quel soffio di colore fra le dita..poi mi fù detto che non avrebbe più volato ed allora piansi disperata..
Non l'ho fatto più Ciao Camo, grazie.

il 19/06/2004 alle 16:11

"... e su quel prato
caduta,
abbandonata
con le ali stese
immolata
in un supremo sacrificio
agli occhi del sole... "

Una morte certo simbolica, ma non per questo meno dolorosa e struggente. Un grande bacio a te dall'hidalgo.
Miguel-hidalgo-de-la-luna.

il 19/06/2004 alle 18:47

niente fa male al cuore come la morte di qualcosa di fragile ed indifeso..qualsiasi cosa essa sia..come tu, come sempre, hai ben letto nel mio cuore...Ciao MIchele!
LUna

il 22/06/2004 alle 09:21

Il tuo splendido dire, non è solo un commento, ma un grande filosofeggiare...ed ascoltare le mie rime che prendono forma nell'animo di un poeta che le legge è la più grande ricompensa che io debbo alla POesia,madre e sorella di ogni sentire..Non ho parole per ringraziarti di ciò che mi hai detto, vorrei solo che le mie ispirazioni continuassero parallere all'accrescerso delle nostre anime..
:-))

il 22/06/2004 alle 09:29