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Utente eliminato
Pubblicata il 17/06/2004
vestita da sposa
vestiva i suoi sogni di carta
vestiva d'infinito il cielo in cancrena
vestiva il giorno ruvido di seta preziosa
vestiva di zucchero e sorrisi le lacrime dei vecchi
vestiva cicatrici che sopravvivono ancora
vestiva di bianco, tutti vestivano di bianco il futuro,

era bella vestita da sposa mia madre
era bella vestita d'amore
era bella, bellissima mia madre, vestita da sposa,
e passeggiava cullando sguardi che ora sono morti,
sono morti quando si chiuse la porta,
la porta che cigola ancora passi
e parole a metà e profumi e ombre lontane,

era bella vestita da sposa mia madre,
già, più bella del sole giallo, nudo d'estate,
più bella del gelsomino che hai messo ieri sulla tv,
più bella della pioggia
quando cade svogliata d'inverno,
e accarezzava la vita con i guanti di raso nuovi,

ti ricordi, mamma?

io, non ti ho mai chiesto nulla,
ma ora che sono solo,
tra queste sillabe rosa di te,
un desiderio ce l'avrei:
vorrei che tu scorgessi,
un giorno, se ti andrà ,
in mezzo a tutto questo mio dolore,
in quest'oceano di sillabe che dici vane,

l'amore, nero,
di chi è stato buttato nel fango
come un preservativo usato dal diavolo
in una notte d'agosto,
tra vecchi binari, e abbandonato, là,
insieme ad altre mille aurore morte di freddo,

e quel sorriso amaro,
che, sgualcito,
non si apre mai del tutto

come vorresti,
come vorrei.
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